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Ciclabile Giunchi in corrispondenza della possibile interruzione |
La
nuova pista dell'aeroporto di Peretola taglierà in due l'unico
collegamento ciclabile esistente tra Sesto Fiorentino e il centro di
Firenze.
A nome di FIAB FirenzeInBici, con il cnotributo di SestoInBici, abbiamo presentato
le osservazioni al Master-Plan del progetto di ampliamento
dell'Aeroporto di Firenze. Sotto accusa soprattutto la soluzione
alternativa proposta: un "giro" di 6 km per percorrere poche centinaia
di metri in linea d'aria. Un percorso assurdo che nessun ciclista
percorrerà mai. Le nostre osservazioni, corredate da proposte correttive sono state formalmente inoltrate al Ministero dell'Interno
entro il termine ultimo del 4 novembre.
Fermo restando che non compete assolutamente ad
un'associazione di ciclisti entrare nel merito di valutazioni tecniche
concernenti le funzionalità operative previste per il nuovo scalo, le nostre osservazioni si sono concentrate sull'impatto che
la nuova pista di atterraggio avrà sulla rete ciclabile esistente e, di
riflesso, sul flusso dei ciclisti urbani che ogni giorno scelgono le due
ruote per andare a lavoro, per studiare o più generalmente per muoversi
in città senza rimanere bloccati nel traffico.
Attualmente
esiste un solo percorso ciclabile che collega Sesto Fiorentino, e il
Polo Scientifico, con Firenze, passando da Peretola e il Parco delle
Cascine.
Questo collegamento strategico è utilizzato ogni giorno da centinaia di lavoratori e studenti che si muovono tra Sesto e Firenze.
Il progetto della nuova pista aeroportuale interromperà questo
collegamento ciclabile, così come l'attuale via dell'Osmannoro.
La soluzione
alternativa proposta dai progettisti di "Toscana Aeroporti" è stata valutata in modo assolutamente negativo. Si prevede
infatti di sostituire circa 600 m di pista ciclabile con un percorso ad U
di quasi 6 km (tracciato tratteggiato rosso della cartografia sottostante) che percorrerebbe tutto il perimetro della pista
aeroportuale aggirandola dal lato occidentale (verso Prato). Una
soluzione tanto assurda e inefficace quanto inutilmente dispendiosa.
Nessuno mai potrà pensare che un percorso delle genere, che va contro
ogni logica, possa essere utilizzato da un ciclista, più che
raddoppiando la distanza complessiva (da 4 a 10 km).
FIAB in fase di osservazione ha presentato una soluzione alternativa molto semplice
che consiste nella realizzazione di un percorso ciclabile che si
distacca dalla direttrice Via Pasolini - Via Perfetti Ricasoli in
direzione sud, parallelamente a Viale XI Agosto, e passa a lato della
nuova viabilità dell'area della Scuola Marescialli dei Carabinieri (tracciato verde).
Questa soluzione garantisce il collegamento tra Sesto ed il Polo
Scientifico da un lato, ed il centro di Firenze, le cascine e la
Ciclopista dell'Arno, dall'altro. Ma non solo, fornirebbe anche un'
interconnessione con la pista esistente via di Novoli - viale Redi -
stazione SMN, altro asse strategico per la città. Verso Campi e
Calenzano basterebbe invece un piccolo intervento di interconnessione
lungo la nuova Perfetti Ricasoli fino a Villa Montalvo, da cui una
ciclabile raggiunge il centro di Calenzano(tracciato blu).
In fase di analisi del progetto si è evidenziato anche un altro aspetto di grave criticità: l'
impossibilità di raggiungere il nuovo terminal, oltre che in bici, anche a piedi.
Sarebbe bastato realizzare il sotto attraversamento tramviario appena
più largo per garantire facilmente questa indispensabile connessione.
L'interconnessione tra la rete ciclabile proveniente da nord e est con
il capolinea della tramvia presso l'aeroporto costituirebbe infatti un
eccellente nodo intermodale bici-tram per tutta la parte occidentale
dell'area metropolitana.
Le osservazioni sono state
contestualmente inoltrate, per opportuna conoscenza, alla Regione e ai
comuni di Firenze, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio. L'associazione
FIAB
FirenzeInBici si rende disponibile a confrontarsi con i soggetti
pubblici e privati coinvolti nel progetto della nuova pista
dell'Aeroporto; nel caso in cui questo venga effettivamente
realizzato, è indispensabile che la mobilità ciclistica urbana della
zona non ne sia danneggiata.
( qui il
testo integrale delle osservazioni inviate)